Mostra di Lillo Turco Sequenze Oniriche del 2011Benvenuti nel sito personale dell’artista Lillo Turco. Nato a Canicattì (Ag) il 13 novembre 1978, dopo gli studi classici, ha conseguito la laurea quadriennale in Filosofia l'11 luglio 2005 con la votazione di 110/110, presentando la tesi Essere e linguaggio in Heidegger.
Sin da giovanissimo si interessa di Arte, con particolare riguardo alla teoria e alla pratica del disegno. Il suo stile figurativo presenta diverse ascendenze, da William Blake a Chagall, da Picasso al nostro De Chirico, benché la sua opera pittorica sia frutto di un percorso artistico molto personale.
Altre sue grandi passioni sono l'informatica e le nuove tecnologie: è un esperto in vari settori: web, grafica, montaggio video e tante altre cose.

Il 19 dicembre 2011 ha tenuto la mostra Sequenze Oniriche, a Canicattì, nei locali dello Spazio Arte, con presentazione del critico Diego Guadagnino. La personale è stata un’occasione unica per far conoscere il complesso mondo artistico di Lillo Turco, che presenta caratteristiche davvero rare ed uniche, come sottolineato dal critico Diego Guadagnino: “l'arte di Lillo Turco è surrealista solo se vista da lontano. La scuola surrealista teorizzò, e in questo si risolse, l'inconsueto attraverso l'accostamento di immagini e oggetti al di fuori dei tracciati della razionalità o dell'abitudine. Dalì, pittore surrealista per antonomasia, attraverso tale tecnica, sospesa tra la scoperta dell'inconscio e i manifesti del surrealismo, tra Freud e Breton, nient'altro si propone che stupire, scandalizzare, sorprendere l'interlocutore; uno scopo, questo che non rientra nei propositi di Lillo Turco, le cui opere traboccano di simboli e di allusioni al mito così carichi di senso che non possiamo fare a meno, al loro cospetto, di formulare interrogativi e azzardare risposte. In breve, sono disegni che rimandano a culture, decodificano miti, tessono un discorso, instaurano un dialogo, palpitano di una loro coerenza interna, tutti elementi che li discostano esemplarmente dal dettato surrealista strictu sensu e ne fanno piuttosto un'arte simbolista venata di indizi esoterici.”